martedì 7 giugno 2016

sull’altare della bellezza, pronti a violentare il corpo



Il tempo ha deformato l’immagine del corpo, affermando la cultura del disprezzo, dove prevale la tua figura quasi inesistente. Una donna sempre giovane, tonica, e dal seno florido. Lo stereotipo della velina o letterina qual si voglia scegliere è indifferente. 

autoinganno
È il trionfo della medicina estetica, il sangue scorre a fiumi sull’altare della bellezza, martoriando e violentando il corpo. Diete, fitness, massaggi, che pur avrebbero una funzione positiva e rigenerativa, se non fosse che degenerano in strumenti di guerra.


Questa critica, appena accennata, serve a poco. La vera questione è che: la vera bellezza è stata separata dall’intimo di ogni donna, fatta merce di consumo, sessualizzata e generalizzata,  ma al tempo stesso resta irraggiungibile.  

lunedì 6 giugno 2016

Il viandante



Nella vita si può essere turisti, trekker,  pellegrini devoti o semplici viandanti. Ma ognuno che sta per cominciare un cammino non può esimersi  dal chiedersi che stia davvero cercando attraverso il viaggio.

Il viaggio può essere un luogo, un aneddoto, una curiosità, una svolta un bivio nella storia di ognuno di noi. Non è dato sapere dove comincia e né dove finisca, L’unica cosa certa è che ogni volta può essere il momento in cui può nascere un racconto, un romanzo o un poema epico. 

Ogni viandante ha il suo viaggio da raccontare, da esplorare e da scoprire, è il custode della storia più misteriosa, più inedita o perché no la più divertente o la più drammatica. 

È colui che va sulla via, su percorsi già tracciati, sui quali altri camminano e altri possono essere incontrati. Non sempre ha davanti a sé una meta precisa, ma in questo suo andare, anche se ha le accoglienze prenotate, rimane in fondo  un “mendicante”: di incontri, di sguardi, di senso di verità. Non ha bagagli,  è equipaggiato semplicemente di una bisaccia, in cui mette poche cose essenziali: un po’ di cibo, dell’acqua per dissetarsi, tutt’al più qualcosa per coprirsi dalla pioggia e dal freddo ... un libro...  La consapevolezza di essere in ricerca lo pone in atteggiamenti umili di fronte alla realtà, nel desiderio, più o meno acuto,  di ottenere risposte alle molte domande che lo pervadono.

Quello che differenzia il pellegrino dal trekker, dal turista e persino dal turista religioso, è proprio il modo di mendicare. Ma alla fine ciò che accomuna tutti è il ciò che si sta cercando nel proprio viaggio.

giovedì 2 giugno 2016

auguri alla Repubblica, dove i cittadini non contano



Oggi 2 Giugno festa della Repubblica.  Di quella Repubblica invasa e disoccupata". Di quella Repubblica che dovrebbe prendere decisioni importanti nell'interesse  della popolazione,  decide invece ancora di spendere denaro pubblico per una operazione di facciata. 

Mi sento disilluso da questa  classe politica sotto la cui guida abbiamo assistito ad una caduta spettacolare degli indici economici, che ci hanno fatto tornare ai livelli di reddito dei terribili anni Novanta.  Forze politiche incapaci di governarci ed, a giudicare dal bilancio economico di questi ultimi anni, anche profondamente ignoranti. Mi sento disilluso da questo stato a cui pago le tasse, per ottenere un calcio negli zepetei  e un “forse avrai la pensione”. Magari sperando in un mio prematuro trapasso, perché poi “la pensione di quel pirla è poca cosa”.

Ogni commento è superfluo, a parte la constatazione che viviamo in una Repubblica delle banane,  E come tutte le repubbliche delle banane anche la nostra è un paese dove  sole, mare, opere d’arte e monumenti  è il posto ideale per andare in vacanza; ma dove chi ci vive è costretto a sopravvivere, perche’ non è piu’ possibile vivere decorosamente. Un paese così piace più agli stranieri che se lo stanno comprando pezzo dopo pezzo, dato che gran parte dei suoi tesori sono in vendita, o meglio in svendita. E di questi saldi bisogna ringraziare la nostra classe politica, inclusi gli inquilini del colle.


Auguri  alla Repubblica delle banane, dove i cittadini non contano,  dove i politici giocano a scacchi, oltretutto anche male, tra di loro usando come scacchiera il popolo Sovrano.