sabato 10 ottobre 2015

Il livellamento degli animi


 La grande massa, livellata nel tenore di vita, nella comodità di cui gode, nei bisogni e nei gusti da una produzione sempre più standardizzata e da una reclame sempre più meccanizzata, viene anche  poi livellata nei sentimenti, nelle opinioni, nelle idee da stampa, radio, cinema e televisione. 

E questo livellamento degli animi è assai più grave che il livellamento delle condizioni economiche e delle forme di vita.

Stampa, radio, cinema e televisione che potrebbero essere potentissimi mezzi di formazione culturale e di elevazione umana e spirituale, tendono a rinunciare al loro compito, se non addirittura a tradirlo, per diventare puri strumenti di svago.
Vogliono risparmiare agli utenti ogni livellamento degli animi e, nelle nella reciproca concorrenza, sotto lo schermo di una mal conclamata libertà artistica, finiscono con andare in cerca di quanto può saziare la più vacua curiosità, e sollecitare gli istinti più immediati e più incontrollati. Ecco che allora i giornali si riempiono di illustrazioni; la radio rovescia canzoni e musiche che sono, troppo spesso, stimoli fisiologici più che opere musicali; gli spettacoli cinematografici e televisivi surrogano il giudizio della coscienza.


Ormai, questi elementi che dovrebbero essere fonte d’ispirazione e di informazione, sono di fatto, gli irresponsabili educatori delle masse. Neanche la scuola resa accessibile a tutti, è complice di tale deficienze, frequentata com’è da una popolazione sovente troppo estranea agli interessi culturali, perché la maggior parte di essa la cultura appare come una necessità da subirsi per arrivare a una meta concreta.

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