mercoledì 27 novembre 2013

LA CULTURA CI RENDE RICCHI



ECCO PERCHE’ NON POSSIAMO PERMETTERCI DI TAGLIARLA


I fondi destinati alla valorizzazione delle nostre risorse culturali diminuiscono di anno in anno. Calano le sponsorizzazioni dei privati, eppure investire sul nostro patrimonio artistico aumenterebbe i posti di lavoro e migliorerebbe le nostre vite. Senza pensare solo al turismo di massa.


Se diciamo all’estero la parola Italia, cosa viene in mente alla gran parte delle persone? La cultura. Forse declinata come musica lirica o come architettura rinascimentale, o forse romana. O forse verranno in mente le bellezze paesaggistiche, o le eccellenze gastronomiche. Il nostro patrimonio artistico, in effetti, è enorme, smisurato.


Eppure  i fondi destinati alla valorizzazione delle nostre risorse culturali, diminuiscono di anno in anno. Con la cultura non si mangia, disse l’allora ministro Tremonti, e visto che c’è la crisi, giù con i tagli.


Ma perché non siamo capaci di valorizzare questo patrimonio che ci rende unici al mondo? Siamo ancora ancorati a una visione antica, quella del capitalismo, per cui se una cosa non produce reddito non vale niete.

Cosa significa investire sulla cultura? Non significa solo aprire un museo o un teatro, ma la cultura è fattore d’identità e coesione sociale, di unità. In ogni caso è uno spreco non rendere fruibili o non sviluppare la cultura in un paese, specie quando questo è l’Italia.


certosa di San Lorenza Padula
Grazzano Visconti

Castell'Arquato
complesso nuragico su nuraxi

Questi sono solo alcuni dei tanti siti culturali, chi né ha voglia può aggiungerne degli altri, magari meno famosi ma sicuramente di grande interesse.


tratto da: http://www.consumatori.e-coop.it/index.php/archivio/2013/2013-ottobre/la-cultura-ci-rende-ricchi/

                     


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