sabato 12 ottobre 2013

METODO STAMINA …. VANNONI vs LORENZIN

Premettendo che sono a favore delle sperimentazioni scientifiche e che non voglio pronunciarmi sulla questione, perché non né ho le capacità, ma fare solo una semplice osservazione personale su quanto sta tornando alla luce sul metodo Stamina di Vannoni.
Molte false scoperte vengono annunciate come capaci di cambiare la storia di malattie attualmente senza soluzione, sprovviste di farmaci. Mentre invece servono solo ad accendere speranze e illusioni.
 L’illusione dei pazienti è alimentata da un bombardamento di informazioni e annunci attraverso i media, e spesso sono gli stessi ricercatori ad anticipare studi non ancora pubblicati sulle riviste scientifiche e ancora molto lontani dalla pratica clinica. È questo a quanto pare sia quello che sta succedendo con la cura Vannoni.
Ormai da molti mesi, dai tempi del governo Monti e dell’allora ministro della Salute, Balduzzi, si discute e si litiga e ci si divide – anche con forti polemiche su Stamina e su Vannoni. Polemiche proseguite con il governo Letta e con il ministro Lorenzin, che aveva fatto approvare la sperimentazione, con uno stanziamento di 3 milioni di euro, e la nomina di un Comitato che avrebbe dovuto controllare e supervisionare gli studi, in cambio Vannoni avrebbe dovuto consegnare al parlamento il protocollo di sperimentazione. Ma per ragioni a noi umani sconosciute e che molti individuano in un comportamento poco trasparente del signor Vannoni, è stato bocciato. Su questa vicenda ci sono luci e ombre, questo perché, secondo i documenti presentati dal collegio dei giudici, sebbene il paziente abbia il diritto di essere curato, lo Stato deve tutelare i malati da sperimentazioni incerte.
Allo stesso tempo la motivazione dei giudici è stata che “le risorse pubbliche del paese devono essere rese disponibili per terapie verificabili con metodi scientifici”. Il metodo Stamina non è stato quindi confermato come trattamento valido, anche la comunità scientifica si è pronunciata negativamente in modo pressoché unanime. Quindi il paziente va tutelato dal coinvolgimento in situazioni di sperimentazione umana e di sfruttamento delle condizioni di afflizione del paziente stesso ed evitare a tante famiglie dolorosi e inutili viaggi della speranza
La denuncia di “Nature” sul metodo Stamina è molto grave.  Una cosa è chiara a chiunque, e non solo agli scienziati, che il metodo Stamina si basa sulla appropriazione di dati e immagini già pubblicate tra il 2003 e il 2006 da un gruppo di ricerca russo.
sarà per questo motivo che la stessa domanda di brevetto, peraltro respinta senza appello dall’ufficio brevettuale americano, non poteva neanche essere presentata. forse è questa la ragione per cui non è stato ancora consegnato il presunto metodo per la sperimentazione clinica, fortemente voluta dal Parlamento.
 Proseguendo verso la sperimentazione il governo si troverebbe ad investire soldi pubblici su una probabile frode scientifica, ridicolizzando (più di quanto lo sia già) se stesso nonché la scienza e la medicina italiana nel mondo. Quindi secondo il mio punto di vista la sperimentazione a Vannoni è stata respinta solo perché non ha fornito alcun dato scientifico.

E allora che fare? Se realmente la cura è valida, Vannoni ha una sola strada da seguire, per poter ottenere i finanziamenti dallo Stato e proseguire la sperimentazione, che è quella tracciata dal Parlamento: consegnare il protocollo senza fare trattative e dare il via alla sperimentazione secondo i protocolli. Perché senza ombra di dubbio una cura, vera e provata, potrebbe essere una strada migliore di una speranza, la quale facilmente rischia di confluire in illusione e delusione.

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