mercoledì 30 ottobre 2013

CURARSI ALL’ESTERO "presto sarà possibile"





Curarsi negli stati Europei per chi non lo sapeva ora è possibile, anzi più precisamente il termine ultimo era  il 25 ottobre, prorogato al 4 dicembre 2013,   il Parlamento Europeo ha emanato una direttiva  2011/24/UE "La sanità senza frontiere" .

La sostanza e che, ognuno potrà decidere, affidandosi a specialisti, in quale paese dell’Europa vorrà fare delle visite specialistiche, sciogliere dei dubbi su una diagnosi complicata, oppure sottoporsi a interventi chirurgici, facendosi rimborsare le spese dal servizio sanitario nazionale.

Cosa cambia?
La direttiva europea mira a eliminare gli ostacoli che impediscono ai malati di cercare cure in altri paesi dell’UE. L’Europa vuole così garantire a tutte le persone che vivono nell’UE l’accesso a una sanità di qualità, in pratica, la possibilità di ricevere all’interno degli stati membri, lo stesso trattamento sanitario.

La direttiva si rivolge in particolar modo a quei malati che, non riuscendo a ottenere una diagnosi nel proprio paese, vogliono accedere a un centro di eccellenza situato in un’altra nazione.

In verità questo tipo di assistenza era già garantita, ma  solo a chi si recava all’estero  per lavoro, studio o turismo. La nuova normativa quindi garantisce a tutti di pianificare il proprio percorso di cura.

Tutte le info le trovate qui:


NATIVI DIGITALI











TRA PC E HI-TECH OCCHIO AI BAMBINI, SCOPERTE E CURIOSITA’ SONO BENVENUTE, MA POSSONO CREARE DIPENDENZA

Computer, telefoni cellulari, smartfhone, televisori giganti, tablet, ormai sono poche le famiglie  che non posseggono questi oggetti.
Un bambino che nasce in una casa moderna dai primissimi giorni di vita si trova a contatto con numerosi oggetti tecnologici. E ogni giorno, man mano che crescono, vedono i propri genitori destreggiarsi con tali strumenti. E vuoi per imitazione, non appena l’età  lo consente, anche loro, i bimbi, proveranno a destreggiarsi con la tecnologia che li circonda, è la cosi detta generazione digitale, quella che a quattro anni sa usare il computer a volte anche meglio di qualche genitore un po’ attempato o non troppo in confidenza con la tecnologia.


E’ giusto che un bambino si raffronti, sia incuriosito e faccia conoscenza con gli oggetti, anche tecnologici, che lo circondano. Ma non è il caso che ne abusi, ne andrebbe il rapporto interpersonali con il resto della famiglia, degli stimoli che solo il dialogo e la scoperta attiva possono dare.


Insomma si al gioco, alla scoperta, alla curiosità ma non solo indotta da display e monitor colorati, bensì anche da giochi tradizionali e dalla presenza di mamma e papà.

sabato 26 ottobre 2013

RC AUTO ... TAGLIANDO ELETTRONICO ENTRO OTTOBRE 2015 ...

Finalmente realtà, e con circa un ventennio di ritardo rispetto alle altre grandi potenze si elogia l'innovazione e si grida …. EUREKA ….(in germania la RCA e la tassa di circolazione sono 20 anni che sono digitalizzate)... mha ... In ogni caso ben venga il recente decreto 232 del 03/10/2013, con il quale il famoso contrassegno a sfondo giallo dovrebbe andare in pensione per la gioia di tutti i truffatori.

Il tagliando cartaceo che attesta la sottoscrizione della polizza assicurativa sarà sostituito con uno digitale e permetterà la verifica istantanea della validità della copertura assicurativa.
La banca dati verrà messa a disposizione dalla motorizzazione e si andrà ad interfacciarsi con l'anagfafe nazionalle degli abilitati alla guida e con il manforte delle compagnie assicurative che permetterà di stanare circa 4 milioni di veicoli che circolano senza una copertura asssicurativa.
Naturalmente visto che viviamo in una nazione dove le cose vanno fatte con calma e senza fretta, l'innovazione verrà introdotta non prima di 18 mesi tempo necessario secondo la motorizzazione per formare il personale, e rendere operativo il database e altri 24 mesi prima che tutti gli automobilisti possano esporre il tagliando elettronico....

mi asuspico che almeno si avranno cali dei costi dell'RC auto, e la speranza che il settore faccia finalmente un salto di efficienza e qualità.


lunedì 21 ottobre 2013

EMOZIONI E RACCONTI ATTRAVERSO VECCHIE FOTO..

archivio foto l'Unità
Vecchie foto nascoste nelle soffitte e nei cassetti che diventano racconti di storia.
La fotografia è diventata negli ultimi anni un linguaggio utilizzato a tutti i livelli, per documentare una passioni o un evento o semplicemente per uso familiare, ormai creare immagini non è più attività esclusiva dei professionisti, coinvolge dilettanti alle prime armi o appassionati che esprimono attraverso questo strumento la propria identità e il proprio modo di relazionare.
archivio cicconi
La raccolta di archivi fotografici è sempre più diffusa e aiuta a condividere immagini e storie legate al territorio, nelle foto si riconoscono piazze, vie, fabbriche, case, dove le persone hanno trascorso gran parte della loro vita. Questi album vanno guardati senza pregiudizi estetici o preconcetti ma come storie che meritano di essere conosciute per le passioni che l’hanno fatta vivere per le speranze che hanno suscitato e le illusioni che hanno generato.
archivio F.S.

Gli archivi fotografici hanno la peculiarità di possedere un valore artistico e un ruolo documentario al tempo stesso e devono essere salvaguardati proprio per la rilevanza storico e artistica che sempre più vanno assumendo in questi ultimi anni.
archivio Toninelli










sabato 12 ottobre 2013

METODO STAMINA …. VANNONI vs LORENZIN

Premettendo che sono a favore delle sperimentazioni scientifiche e che non voglio pronunciarmi sulla questione, perché non né ho le capacità, ma fare solo una semplice osservazione personale su quanto sta tornando alla luce sul metodo Stamina di Vannoni.
Molte false scoperte vengono annunciate come capaci di cambiare la storia di malattie attualmente senza soluzione, sprovviste di farmaci. Mentre invece servono solo ad accendere speranze e illusioni.
 L’illusione dei pazienti è alimentata da un bombardamento di informazioni e annunci attraverso i media, e spesso sono gli stessi ricercatori ad anticipare studi non ancora pubblicati sulle riviste scientifiche e ancora molto lontani dalla pratica clinica. È questo a quanto pare sia quello che sta succedendo con la cura Vannoni.
Ormai da molti mesi, dai tempi del governo Monti e dell’allora ministro della Salute, Balduzzi, si discute e si litiga e ci si divide – anche con forti polemiche su Stamina e su Vannoni. Polemiche proseguite con il governo Letta e con il ministro Lorenzin, che aveva fatto approvare la sperimentazione, con uno stanziamento di 3 milioni di euro, e la nomina di un Comitato che avrebbe dovuto controllare e supervisionare gli studi, in cambio Vannoni avrebbe dovuto consegnare al parlamento il protocollo di sperimentazione. Ma per ragioni a noi umani sconosciute e che molti individuano in un comportamento poco trasparente del signor Vannoni, è stato bocciato. Su questa vicenda ci sono luci e ombre, questo perché, secondo i documenti presentati dal collegio dei giudici, sebbene il paziente abbia il diritto di essere curato, lo Stato deve tutelare i malati da sperimentazioni incerte.
Allo stesso tempo la motivazione dei giudici è stata che “le risorse pubbliche del paese devono essere rese disponibili per terapie verificabili con metodi scientifici”. Il metodo Stamina non è stato quindi confermato come trattamento valido, anche la comunità scientifica si è pronunciata negativamente in modo pressoché unanime. Quindi il paziente va tutelato dal coinvolgimento in situazioni di sperimentazione umana e di sfruttamento delle condizioni di afflizione del paziente stesso ed evitare a tante famiglie dolorosi e inutili viaggi della speranza
La denuncia di “Nature” sul metodo Stamina è molto grave.  Una cosa è chiara a chiunque, e non solo agli scienziati, che il metodo Stamina si basa sulla appropriazione di dati e immagini già pubblicate tra il 2003 e il 2006 da un gruppo di ricerca russo.
sarà per questo motivo che la stessa domanda di brevetto, peraltro respinta senza appello dall’ufficio brevettuale americano, non poteva neanche essere presentata. forse è questa la ragione per cui non è stato ancora consegnato il presunto metodo per la sperimentazione clinica, fortemente voluta dal Parlamento.
 Proseguendo verso la sperimentazione il governo si troverebbe ad investire soldi pubblici su una probabile frode scientifica, ridicolizzando (più di quanto lo sia già) se stesso nonché la scienza e la medicina italiana nel mondo. Quindi secondo il mio punto di vista la sperimentazione a Vannoni è stata respinta solo perché non ha fornito alcun dato scientifico.

E allora che fare? Se realmente la cura è valida, Vannoni ha una sola strada da seguire, per poter ottenere i finanziamenti dallo Stato e proseguire la sperimentazione, che è quella tracciata dal Parlamento: consegnare il protocollo senza fare trattative e dare il via alla sperimentazione secondo i protocolli. Perché senza ombra di dubbio una cura, vera e provata, potrebbe essere una strada migliore di una speranza, la quale facilmente rischia di confluire in illusione e delusione.

venerdì 4 ottobre 2013

A LAMPEDUSA SI MUORE PER UNA SPERANZA



dopo la tragedia che ha visto morire decine e decine di immigrati africani al largo di Lampedusa. Fa pensare il triste spettacolo che si è affollato intorno ai morti degli immigrati, fa pensare la corsa sfrenata ai comunicati di cordoglio e presenzialisti, fa pensare tutte le accuse che si sono rivolti i vari politici (imbecilli), Tutti, ma proprio tutti, hanno parlato, ma nessuno si è reso conto che un misericordioso silenzio sarebbe stato preferibile.

 … Nessuno ma proprio nessuno invece ha rivolto una parola di cordoglio ai sopravvissuti, nessuno ha ringraziato i cittadini di Lampedusa e la guardia costiera che hanno messo a rischio la loro vita pur di salvare quante più vite possibili. E' da dare una medaglia al valore a quelle persone che  prima di tutti hanno prestato soccorso a questi poveri diavoli.

L’immigrazione è un valore aggiunto esiste da secoli non una piaga come tanti vorrebbero far credere…..
Regolamentarla sarebbe sicuramente meglio meno clandestini… meno morti … e soprattutto meno lavoro nero …. 

giovedì 3 ottobre 2013

TEMPO DI FALL FOLIAGE

TEMPO D'AUTUNNO

Non tutti conoscono questo termine, ma tutti rimangono incantati dai colori che assumono le piante nella stagione autunnale. Gli americani ne vanno pazzi per lo strepitoso spettacolo che la natura offre trasformando i verdi boschi in immense distese colorate di giallo, rosso, arancione e porpora. 

E' il sogno ideale per foto e disegni e non è necessario andare tanto lontano. Le nostre montagne dalle Alpi agli Appennini, sono ricche di boschi di foglie caduche.
Da non dimenticare prima di partire la macchina fotografica per tirare fuori l'artista che si cela dentro di noi.
Ecco dunque qualche suggerimento per regalarsi lunghe passeggiate nei boschi, nei giardini o semplicemente nei parchi cittadini. Un’occasione preziosa per tutta la famiglia: vivere la natura in autunno, i mesi clou sono Ottobre e Novembre.

ci sono regioni con boschi incontaminati che meritano una visita e qualche scatto fotografico. Alcuni parchi nazionali e regionali organizzano veri e propri eventi per l'osservazione dei colori dell'autunno. 


Nel Mantovano, presso il Parco del Mincio, domencia 13 ottobre 2013: percorso naturalistico nel bosco giardino dei mille alberi e delle cicogne bianche che si tinge dei colori d'Autunno.
Pressoil Parco Nazionale dello Stelvio, domenica 13 ottobre 2013, nelle valli di Peio e di Rabbi, gita dedicata ad animali e colori del bosco in autunno.


Sull'AppenninoTosco-Emiliano ritrovo alla Presa Alta di Ligonchio: I colori dell'autunno, visita guidata con una esperta naturalista e botanica.


In Trentino persso di Giardini di Castel Trauttmansdorff il 27 ottobre 2013 c'è INcanto d'autunno: per scoprire la magia dell'autunno in compagnia delle guide botaniche.

In Liguria al Parco Naturale Regionale del Beigua, domenica 27 ottobre 2013, una giornata alla scoperta dell'autunno, camminando tra castagni, betulle, agrifogli e faggi immersi nello spettacolare e silenzioso paesaggio autunnale.


Tra ottobre e novembre al Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi: escursione dedicata ai colori autunnali, lungo un sentiero di crinale particolarmente aperto e panoramico.
Ma l’elenco è lungo, la nostra terra ci regala tanti e splendidi angoli: che ne dite del Foliage in Puglia o sui monti della Sila, in Calabria, e nella splendida e severa Barbagia di Sardegna o nel parco del Cilento e Vallo di Diano in Campania?


E in città?

Se abitate in città e non volete allontanarvi troppo da casa, niente paura! Le possibilità sono infinite. A Roma, ad esempio, basta concedersi una passeggiata a Villa BorgheseVilla Ada o – semplicemente – nei tanti altri giardini di città. A Torino, c’è l’immancabile Parco del Valentino oppure Stupinigi.  Da Milano, potreste trascorrere un pomeriggio a Parco Lambro oppure raggiungere in giornata Val Masino. Se invece vivete nei dintorni di Bologna, potreste organizzare una piccola gita nella zona di Badolo, oppure lungo la Porrettana, ricca di boschi, o al Parco del Corno alle Scale, dove tra l’altro – Domenica 27 ottobre – è in programmaun’escursione proprio dedicata al foliage dell’Appennino. A pochi passi dal centro storico di Bologna, invece, l’Estate di San Martino può essere ammirata nel parco di Villa Ghigi oppure all’Arboreto di Via del Pilastro, nei pressi della tangenziale, davanti all’Hotel Savoia. Questo parco fu realizzato negli anni ’90 con l’intento di inserire in un contesto rurale il maggior numero di varietà di alberi dimenticati e poco utilizzati nel verde pubblico. Troverete tante piante esotiche e ornamentali che, durante l’autunno, cambiano colore, assumendo meravigliose tonalità accese.
Insomma, le cose più belle a volte sono proprio dietro casa. Basta avere gli occhi per vederle. E il cuore per goderle.