domenica 26 maggio 2013

LE MASCHERE DELLA SOLIDARIETA'

Capita spesso di ricevere inviti per partecipare a campagne di raccolta fondi in favore di enti più o meno legittimi che millantano di fare ricerca nella speranza di trovare cure a malattie spesso mortali
.

Si sprecano le sigle, i banchetti nelle piazze italiane sono oramai divenuti postazioni fisse, la solidarietà e la sensibilità delle comunità sono perennemente stimolate nel contribuire economicamente alla “progresso scientifico”.

LA BATTAGLIA DI BOLOGNA CHE SIA ESTESA IN TUTTA ITALIA …..


La scuola cerca soldi con un referendum


Oggi a Bologna, con un referendum, si voterà per decidere se lasciare un milione di euro di finanziamenti statali agli istituti privati paritari o destinarli alle strutture pubbliche.
Un comitato battezzato articolo 33, articolo della Costituzione Italiana che autorizza le scuole private “ma senza oneri per lo stato”, ha promosso il referendum per sottrarre il milione a 25 scuole private paritarie finanziate dai cittadini bolognesi, e destinarli a quelle comunali.

sabato 18 maggio 2013

TORTIGLIONI IN SALSA DI ZAFFERANO, RUCOLA E PARMIGIANO REGGIANO "ricetta di L. Massari"


Lorena la cuoca serena
Oggi vi voglio proporre una ricetta che Lorena Massari titolare della omonima  trattoria a Dosolo ha pubblicato su facebook. io l'ho provata e ne sono rimasto davvero entusiasta.
Vi consiglio di andare almeno una volta a mangiare da lei, sia per il cibo che per la cortesia. Lorena “la cuoca sempre senena” riesce a soddisfare il palato di tutti, … .... e vi dirò di più è esperta nel preparare piatti per ciliaci ......

 si capisce quando c'è la passione per la cucina brava Lorena.
Trattoria Massari

Ingredienti: 
350 g di tortiglioni,
 1 mazzetto di rucola,
100 g Parmigiano Reggiano grattugiato,
25 g burro,
 250 gr di panna da cucina,
circa un etto di speck,
1 bustina di zafferano, sale e pepe q. b.

Preparazione:
sciogliere il burro in una padella antiaderente, mettere lo speck tagliato a striscioline e farlo appassire. Toglietelo dal fuoco. Preparate in una ciotola una crema fatta con la panna, il parmigiano reggiano, lo zafferano e la rucola tagliata finemente. Cuocere i Tortiglioni o altra pasta in abbondante acqua salata, scolare al dente, versare nella padella dove si è cotto lo speck e condire aggiungendo a poco a poco la crema preparata, facendo rapprendere il condimento, aggiungere un poco di pepe se vi piace. Impiattare ed spolverare ancora con parmigiano a vostro gradimento.
Purtroppo ho dimenticato di fare una foto, perché l’odore che si era sprigionato per la cucina era troppo invitante e  inevitabilmente ho affondato  la forchetta nel piatto.



IO IPOCRITA ....??? E VOI ALLORA ....!!!!


Meglio prendere atto dell’identità della persona con cui si ha a che fare e ridefinire le distanze. 
Spesso mi sono imbattuto in persone che mi definiscono ambiguo e ipocrita, ma mai nessuno ha cercato un confronto diretto per un ipotetico chiarimento. E poi le senti spettegolare degli altri.... spudoratamente ..
ditemi se questa non è ipocrisia ... non è ambiguità.
Io personalmente sono sempre stato aperto al confronto, a chiarire qualsiasi incomprensione, al contrario di chi millanta false moralità  ritenendosi superiore agli altri nei modi e negli atteggiamenti, ma per chi non lo sapesse siete proprio voi i veri ipocriti, Si proprio voi che  millantate qualità morali e vi attribuite apertamente caratteristiche positive sapendo di mentire.
E’ ipocrita colui che “predica bene e razzola male” e chi si guadagna l’approvazione altrui con la menzogna, salvo poi tradirla alle spalle, spesso senza un motivo e senza trarne un reale beneficio.
Anche se può essere spaventoso pensarlo, l’ipocrisia è una costante nelle relazioni umane e, anche se in misure diverse, non c’è persona che non sia o non sia stata ipocrita. E’ paradossale, ma la più controproducente delle ipocrisie consiste proprio nella pretesa di essere sempre sinceri e coerenti. Le persone che danno un’impronta così ferma e granitica al proprio comportamento cadono in contraddizione.
Il fatto è che l’ipocrisia in ognuno di noi è una strategia alla complessità delle relazioni sociali,  necessaria, ma solo se utilizzata con consapevolezza e a piccole dosi. Spesso omissioni e bugie sono più funzionali di crude e taglienti “verità”.

L’ipocrisia è invece patologica quando diventa un modo stabile e persistente di relazionarsi con gli altri e con se stessi, quando viene attuata come una manipolazione automatica delle percezioni altrui e quando stabilisce una contraddizione tra ciò che si dice e ciò che si fa. Ancora peggio se reiterata, l’ipocrisia diventa un vero e proprio stile comunicativo.
Inutile scagliarsi contro l’ipocrita. Contro chi  rinuncia a una relazione aperta, sincera e viva in favore di un rapporto controllato da strategie e falsità finalizzate a conquistare un’illusione di superiorità nei confronti con gli altri.
L’ipocrita percepisce il prossimo come ambiguo, inaffidabile e non meritevole di onestà e fiducia. Spesso,  scoperto e sbugiardato, diventa oggetto di conflitto, cosa che, nella sua psicologia conferma e rafforza l’idea di un mondo “nemico”. In questo senso, ribellarsi  e metterlo alla berlina non serve a nulla.
Gli ipocriti più abili riescono facilmente a ribaltare le responsabilità sull’altro per costringerlo a tornare sui suoi passi, sino alla successiva coltellata alle spalle.
Cercare chiarimenti è impossibili, posto di fronte al chiarimento l’ipocrita contrattacca su chi ha osato smascherarlo.  L’ipocrita, purtroppo, ha il potere di tenerci in scacco, meglio allontanarsene il prima possibile.


giovedì 16 maggio 2013

FIGLIA MIA CERCA LA TUA STRADA. ...



... ANCHE SE SO CHE CIO’ MI FARA’ SOFFRIRE ….


Mi ritrovo con mia figlia alla soglia degli esami di terza media e uno stralcio di futuro da organizzare, sembra ieri che entrava al nido con i suoi pianti.

 I figli quell’elemento in più che porta gioia e disperazione in tutte le famiglie.

 Li abbiamo tenuti in bracci, li abbiamo curati, vezzeggiati, sono un pezzo di noi e pensi di sapere tutto, li leggi come un libro aperto, poi basta una battuta, una frase, un atteggiamento e, improvvisamente, non li riconosci più, ti sembra un estraneo. 

Chi è nostro figlio, che cosa vuole?? Domande che forse avremmo dovuto porci prima  ma è arrivato tutto così in fretta.

Che tipo di genitori siamo? Credo siamo genitori normali, credibili e anche amorevoli,  tanto che è difficile rompere brutalmente con loro, ribellarsi. Pensiamo di essere sempre in contatto con loro, usiamo i cellulari, skype per comuninicare, invece ci disperiamo e li perdiamo di vista.

Quindi quando nostro figlio cerca la propria strada diventa un alieno??? Qualche volta si, una madre, avendolo generato, ha l’idea di sapere veramente tutto del proprio figlio, ma è un’ illusione. Noi occidentali e ancor di più noi italiani, non abbiamo affatto l’idea che nostro figlio sia qualcosa di diverso da noi, lo vediamo come una nostra propaggine, invece, dovrebbe poter essere un individuo totalmente diverso .

Ci è difficile lasciarlo andare, lasciare che abbia la propria vita, anche a dispetto delle nostre aspettative, magari non necessariamente tesa al guadagno e al successo.
Siamo lontani mille miglia dai giovani ribelli della mia generazione, oggi i ragazzi sembra che siano molto più compiacenti.

Quello che maggiormente mi spaventa sono quei giovani che cercano di seguire le linee comode tracciate dai genitori, portando inevitabilmente a una società vecchia e immobile. Per questo accuso soprattutto l’incoerenza dei miei coetanei che hanno creduto in certi ideali e di aver poi, in modo silenzioso, ripristinato proprio i valori che hanno combattuto.

Sono politicamente corretti, firmano appelli, votano a sinistra e poi mandano i figli alle scuole private, usano gli agganci e le conoscenze per trovargli lavoro.

Quello che spero io, invece, e che mia figlia indipendentemente da cosa possa fare, o riservarle il futuro, spero solo che sia felice con se stessa e che mantenga la propria dignità, quei valori per i quali mi sono sempre battuto e che ho cercato di far capire anche a lei, che sia vicino a me o a 1000 km di distanza non importa, l’importate e che sia serena con se stessa, per il resto c’è rimedio.


domenica 12 maggio 2013

QUANTO MI MANCA LA VIA CARA E VECCHIA ... MTB


…quanto mi manca…

Oggi è uno di quei giorni in cui vorrei non avere nulla a cui pensare. Uno di quei giorni in cui Prendere la MTB e pedalare in una di quelle strade di campagna che si vedono nei film di Don Camillo e Peppone. Lunghi filari di alberi ai lati della carreggiata, così dritta, lunga, senza fine. Intorno a me il rumore del vento che entra nel caschetto
Causa questo maledetto ginocchio e all’ortopedico che mi ha vietato assolutamente di pedalare, è quasi un anno che non salgo su una bicicletta. e lo sento,  soprattutto  vedo la mia cara e vecchia compagna di viaggio soffrire in garage appesa ad un gancio (come suol dirsi ho appeso le ruote al chiodo).

Quanto mi mancano le sudate in salita e le spericolate discese in mtb sulle colline di Parma o i free-raider intorno ai laghi di Mantova, e cosa dire del percorso ciclabile che da Mantova porta a Desenzano, tanti chilometri ma ricco di uno scenario incantevole, quanti bei ricordi e quante cadute.


Sarà l’effetto della corsa rosa, il mitico giro d’italia,  ma mi manca maledettamente la bicicletta.

datemi  chilometri, ridatemi Vincenzo in tenuta da gara, datemi i miei polpacci grossi e violenti. datemi silenzio, il canale, la voce per urlare mentre mi fischia il vento nelle orecchie.


datemi la la bicicletta datemi una fottutissima bicicletta e un ritmo da tenere.






domenica 5 maggio 2013

5 MAGGIO "GIORNATA NAZIONALE CONTRO LA PEDOFILIA E LA PEDOPORNOGRAFIA"

Purtroppo la piaga della pedofilia appare oggi di una gravità tale, da divenire motivo di emergenza sociale. Pian piano sta vacillando il tabù che vedeva la pedofilia relegata tra i fatti di cui non si parla per provare ad illudersi che, non parlandone, questi orrori non esistono.
I dati che pervengono da più parti, le grida di  denuncia e di richiesta di aiuto sono sempre più numerosi. E ci si trova impreparati a parlare di pedofilia, soprattutto se questa vive nel chiuso delle relazioni familiari. Ed ogni volta si rimane raccapricciati e nel contempo desiderosi di nascondere il problema nel girone della dimenticanza.
Telefono Azzurro ha reso pubblici i dati che si riferiscono alla pedofilia, e che ci mostrano una cruda realtà. Tra il 2008  e il 2010 sarebbero stati segnalati all’associazione circa 570 casi. Sarebbero quindi, in media, 191  all’anno i casi di abusi sui minori, solo in Italia. Ma le situazioni di sommerso, purtroppo, sembrano essere di gran lunga più numerose.
I dati di Telefono Azzurro provengono dalle segnalazioni pervenute alle sue linee di ascolto. Le vittime di cui si parla sono di età inferiore agli undici anni e, in percentuale, sono più numerose le segnalazioni di abuso su bambine. Quanto emerge è raccapricciante. Le bambine “subiscono in maggior misura toccamenti (120 casi di femmine, 55 di maschi) e abusi con penetrazione (42 femmine e 13 maschi). Più spesso dei maschi, ricevono proposte sessuali di tipo verbale. I maschi sembrano essere più spesso costretti ad assistere ad atti sessuali, oltre che a penetrazioni anali.” Gli abusi, nel 90% dei casi riguardano i bambini italiani.
Ma il dato che lascia assolutamente costernati è quello che  smentisce il luogo comune che vuole il pedofilo come un “estraneo” e che invece mostra che la maggior parte degli abusi vengono commessi all’interno del nucleo familiare, proprio da quelle persone che dovrebbero difendere e proteggere i bambini, per una legge naturale. 
Oltre ai nonni, ai genitori o ai parenti stretti, in vari casi, i responsabili di abusi sono persone che orbitano nella cerchia familiare: amici, vicini di casa, insegnanti. Solo il 9,6 degli abusi sessuali avviene in ambiente estraneo al bambino. L’1% delle segnalazioni riguarda i religiosi. Le donne sono autrici degli abusi nel 12,8% dei casi. Quindi per il restante 87,2% la pedofilia è opera di uomini.
Il report di Telefono Azzurro pone in evidenza il fatto che in Italia i dati di denuncia di abusi sono di gran lunga inferiori ai dati che provengono dagli altri paesi europei.
Ciò è dovuto al fatto che il silenzio e l’omertà  non consentono di far venire alla luce numerosissimi abusi. Molte violenze sono celate nei vari contesti sociali, quali la scuola. In Italia ad esempio, talvolta sono emersi casi eclatanti che sembrano essere avvenuti proprio nelle scuole. Un caso molto discusso e tuttora al vaglio della giustizia penale è quello  avvenuto nell’asilo di Rignano Flaminio (RM).
Inoltre, uno dei motivi per cui gli abusi non riescono ad uscire dal nascondimento è legato al fatto che i pedofili non sono certo facili da stanare. Si mimetizzano all’interno della comunità e si presentano spesso come persone socievoli, sorridenti e disponibili. Essi cioè, nascondono il mostruoso all’interno di sé.
Oggi, inoltre, il pedofilo può nascondersi ancora più facilmente utilizzando gli strumenti informatici che favoriscono l’adescamento online di bambini ed adolescenti. Proprio per questo motivo l’informazione e la sensibilizzazione sono importanti e necessari per prevenire le varie forme di abuso.
Non è più tempo di tempo di nascondere l’agghiacciante realtà. Non è più tempo di chiudere gli occhi di fronte a sospetti e dubbi. E’ tempo di uscire dal silenzio. Per non far morire i sogni dei bambini. Di tutti i bambini.
Maria Rosaria De Simone

venerdì 3 maggio 2013

LA MEDICINA ... ALTERNATIVA

Già ... Quel complesso mondo di tecniche alternative che ha sempre suscitato un grande fascino, e sta sempre piú dialogando con l'Occidente, medicine naturali, tecniche energetiche, yoga, una sana e corretta meditazione sono viste come risposte vincenti ad un crescente desiderio di armonia con il proprio corpo.
Tutto perché la malattia é conseguenza di uno squilibrio interiore.
Per  guarire bisogna rimuovere lo stato emotivo negativo e sviluppare quello positivo ... "Ritrovare il proprio equlibrio"

giovedì 2 maggio 2013

NIZZOLI ... 50 ANNI DI ATTIVITA' E NON DIMOSTRARLI ...


POTEVANO STUPIRVI CON EFFETTI 
SPECIALI...........e lo hanno fatto!!!


Grande festa per il mezzo secolo di attività del ristoranteNizzoli di Villastrada di Dosolo (MN) che ha festeggiato il 1° Maggio i 50 anni di attività.

Sono state tantissime le persone che hanno risposto all'invito della famiglia Nizzoli per brindare  al mezzo secolo di attività.  La gente ha riempito fin dal mattino  gli spazi antistanti il ristorante in un continuo via vai di saluti e di abbracci.

Una lunga e appassionante storia che inizia il 01 maggio 1963, quando per la prima volta Arneo Nizzoli, il re della zucca e del maiale, soprannominato il "Picasso della gastronomia naive " assieme al fratello  aprono la saracinesca del locale acquistato, l'albergo tripolitalia sorto nel 1910, cambiandole il nome in quello attuale.

ben presto quel locale nel centro del paese, sarebbe diventato per decenni, come lo è del resto tuttora,  il luogo privilegiato in cui bere un'ombra, scambiare quattro chiacchiere o darsi appuntamento, per cui, non  un locale qualsiasi ma  un punto di riferimento. 

50 anni da Leoni, ricchi di infiniti aneddoti e ricordi, racchiusi nell'emozione di un'unica serata. Impossibile sintetizzare in pochi secondi le mille curiosità di una vita di lavoro, compresi i tanti incontri con i personaggi famosi che hanno varcato la soglia del ristorante, le cui foto si possono essere ammirare nell’ingresso dello storico locale, tra questi  il famoso poeta Cesare Zavattini, cantore della padanità, il quale dai Nizzoli era di casa. 

voglio affiancare con orgoglio le mie congratulazioni anche a Massimo e Dario per aver raggiunto insieme al padre e alla madre Lina il ragguardevole traguardo dei 50 anni di attività.

Per l'occasione è stata preparata una maxi sbrisolona da guinnes dei primati, della lunghezza di mt, 95,80, offerta, dopo l'omologazione del record, a tutti i presenti.

I festeggiamenti proseguiranno fino a domenica  5  maggio e si concluderanno con i fuochi pirotecnici a coronamento di un magico finale.

ecco alcuni momenti della giornata: